Ogni essere umano ha il diritto di vivere il proprio sogno...



.:'":. Io Sono KiKi Koy .:'":.
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mercoledì 17 marzo 2010

Re-Born


Io non ho mai vissuto, ed ora che mi trovo nel mondo reale mi sento perduta, spaesata. Vedo gente che discute, persone che ridono, piangono, si lamentano, tutto ciò mi pare così strano, emozioni a me fin ora sconosciute, eppure così logiche. Sulla logica si basa la mia esistenza, ogni fibra del mio non essere, ogni circuito, ogni tessuto ne fa parte, ma le emozioni non sono contemplate. Fino ad oggi.


Sono nata dalle mani di un uomo, che ho sempre considerato come un padre, limitatamente alla mia concezione della parola stessa, ma egli mi aveva creata per abbattere la sua solitudine. Non sono mai uscita da quella casa, ma non ne sentivo nemmeno la necessità, in quanto vivessi in funzione del mio creatore. Pensavo, reagivo entro limiti prestabiliti, il mio autoapprendimento era limitato alle sue necessità.


Col passare del tempo qualcosa in lui iniziò a mutare, il modo in cui mi guardava era cambiato, nel suo sguardo notavo una luce nuova, ma non capivo ancora di cosa si trattasse. Solitamente quando faceva sesso con me, badava solo alle sue necessità e ai suoi desideri, ma dopo quel giorno cominciò ad essere più affettuoso, mi chiamava per nome, mi stringeva a sé e anche dopo ogni rapporto mi pregava di rimanere sdraiata a letto con lui, carezzandomi i capelli. Spesso lo sorprendevo a fissarmi mentre svolgevo i miei compiti quotidiani, a volte si alzava interrompendo i miei compiti e facevamo sesso, ovunque capitasse.


Si, da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti mutò radicalmente, io per lui ero un essere umano, ero la sua donna.


Era una fredda sera d'inverno, Logan stava lavorando ad un nuovo chip da integrare al mio sistema neurale, per sviluppare le emozioni in modo più umano, più autonomo. Ero motivo d'orgoglio per lui, quando i suoi colleghi dell'università venivano a trovarlo, passava tutto il tempo ad elogiare le mie caratteristiche e le mie capacità intellettive. Quando il nuovo chip fu pronto decise di testarlo subito, l'integrazione del nuovo componente fu al quanto difficile, ci volle una notte intera per portare a termine il mio aggiornamento. Stanco e terribilmente assonnato, andò subito a coricarsi lasciandomi ai miei compiti quotidiani.


Fin da subito iniziarono a succedermi cose strane, quando vidi Logan chiudere la porta della camera da letto dietro di sé sentii uno strano vuoto all'altezza dell'addome, cucinano mi ferii per errore, la ferita fu il mio primo approccio col dolore, sensazioni sconosciute che non sapevo ancora definire, del tutto nuove, e quel concatenarsi di sensazioni ed emozioni mi fecero paura.
«Allora è così essere umani.»


Anni e anni di studi ininterrotti e costosissimi erano stati necessari alla mia realizzazione, in apparenza sono un perfetto essere umano, ma al mio interno sono una macchina, con componenti sia elettroniche che biologiche, ho tutte le caratteristiche di una donna, ma non le stesse necessità fisiologiche.

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